Shopper a gogò: spot quotidiano

Lo shopper: efficace veicolo d’immagine. 

La borsa della spesa, modernamente detta “shopper”, è pressochè presente nella quasi totalità delle aziende, in particolare in quelle che si rivolgono al mercato consumer, la vendita al dettaglio.

Plastica biodegradabile, carta, tnt e altri ancora, quello che sia il materiale con il quale vengono prodotti gli shopper, è consuetudine per le imprese personalizzare lo shopper aziendale con il proprio logo, uno slogan, immagini pubblicitarie.

Un’indagine condotta da MediaAnalyzer S.R. di Amburgo, con metodo Attention Tracking ed intervista, non lascia dubbi sull’efficacia dello shopper come veicolo di comunicazione:

Nel campione di studio la borsa della spesa viene mediamente vista dall’85% dei passanti, il 25% di essi viene indotto con “estrema probablità” a visitare il negozio pubblicizzato. In totale circa il 40% viene attivato all’acquisto, il 20% ha una propensione media, nel restante 40% ha un’impatto debole o latente.
Il risultato di un’azione pubblicitaria, non mirata ad un target specifico e non veicolata direttamente al destinatario, è  estremamente interessante.

I dati statistici però lo confermano: sono quasi esclusivamente le grandi aziende a prestare particolare attenzione al messaggio/immagine che lo shopper è destinato a veicolare. Eppure, il costo di uno shopper rimane sempre entro limiti di spesa contenuti, ancor meno se si considera il costo/contatto della pubblicità stampata su di esso.

Non curare l’immagine nello shopper, non studiarne e non valutarne l’impatto comunicativo, rende necessariamente meno efficiente, in termini di ritorno agli acquisti, l’investimento effettuato.

 

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